Non esistono mozioni “lettiane”. Non giovano al PD, al governo, al paese

“L’amico Francesco Boccia sa che considero il suo documento un contributo utile al congresso del PD, una traccia di lavoro che presenta spunti interessanti per un dibattito finora troppo legato ai personalismi delle candidature alla segreteria nazionale. Per questo mi permetto soltanto di chiarire ai molti commentatori alcuni fraintendimenti che, al di là delle intenzioni del suo estensore, oggi sembrano affiorare nelle reazioni a margine della sua iniziativa e che potrebbero limitarne la portata positiva e trasformarla in un’occasione divisiva e puramente polemica”. È il commento di Francesco Russo, senatore PD e segretario generale di TrecentoSessanta.

“In primo luogo – sottolinea il senatore –, anche se scontato, è bene ribadire che non ci possono e non ci potranno essere in questa fase del dibattito congressuale documenti ‘lettiani’, ispirati direttamente o indirettamente dal Presidente del Consiglio o da quelli che sono, attualmente, i suoi più diretti collaboratori. Non serve al PD, non rappresenta lo spirito, ribadito anche ieri a Rimini, con cui sta lavorando Letta, non gioverebbe all’azione di governo cui il Paese sembra guardare con crescente fiducia. Va poi aggiunto che non è nell’interesse di nessuno forzare la lettera del documento e immaginare che vi possa essere una mozione in nome della quale in sede congressuale ci si possa o debba distinguere rispetto al sostegno al governo Letta”.

“Va ricordato, infatti – ribadisce Russo –, che questo, seppure appoggiato da una maggioranza difficile, è il governo di tutto il PD. È un esecutivo nato per scelta pressoché unanime della Direzione nazionale e dei gruppi parlamentari democratici che, rispondendo al richiamo del Presidente Napolitano, hanno garantito l’impegno ad accompagnare le necessarie riforme istituzionali e le azioni di rilancio dell’economia mettendo al primo posto il bene del Paese. È un governo cui tutto il partito ha dato la sua fiducia e che vivrà fino a quando questa fiducia, in modo unitario, verrà confermata. Per questo sarà bene che tutti si impegnino a tenere l’esecutivo e la figura del presidente Letta fuori da dibattiti di parte (se non addirittura di corrente) fuori e dentro il PD”.

“Spetta invece ai candidati e alle mozioni presentate a loro supporto – conclude il senatore PD – animare il dibattito congressuale, per non disperdere le potenzialità un partito rinnovato ma che sappia mantenere ben saldi i principi di giustizia sociale e di solidarietà per i quali è nato e grazie ai quali tanti italiani ancora lo considerano una speranza di futuro”.

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