Il Parlamento Europeo vota “sì” sulla controversa riforma del diritto d’autore

Il Parlamento Europeo ha appena approvato la controversa riforma del copyright, nonostante le proteste pubbliche e la forte opposizione da parte di piattaforme come GitHub, Google, Reddit e Wikipedia.

 

La votazione plenaria di ieri è stata l’ultima parola dei deputati sull’argomento e consolida la posizione del Parlamento europeo.

L’unica cosa che rimane per farne una legge ufficiale è che il Consiglio UE la approvi ad aprile – cosa che probabilmente accadrà.

 

Il voto è stato complicato e incerto fino all’ultimo: molti, infatti, avevano richiesto il voto articolo per articolo per evitare l’approvazione della direttiva numero 11 (la link tax) e 13 (l’introduzione di filtri).

 

Tuttavia, la riforma del diritto d’autore è stata approvata con solo cinque voti di vantaggio.

 

Per coloro che non sono aggiornati sulle minuzie della riforma del copyright, l’articolo 11 costringerà chiunque voglia utilizzare frammenti di contenuti giornalistici online a ottenere una licenza dall’editore sostanzialmente mettendo fuori legge l’attuale modello di business della maggior parte degli aggregatori di news e delle app di notizie.

 

I sostenitori, che include il Consiglio degli editori europei, ritengono che la direttiva renderà la pubblicazione online più equa, garantendo che i soldi vadano agli editori singoli piuttosto che a Google.

 

Gli oppositori, invece, sono scettici sul fatto che avrà l’effetto desiderato e si preoccupano della potenziala censura di Internet in Europa.

 

Google, che ha un ruolo chiave nel gioco, ha recentemente dichiarato che il traffico verso i siti di notizie è diminuito del 45% nei suoi esperimenti che includono frammenti ridotti e che mostravano ancora titolo di pubblicazione, URL e miniature dei video.

 

L’articolo 13, tuttavia, renderà le piattaforme responsabili della possibile violazione del copyright da parte degli utenti, forzando le piattaforme a creare “filtri di caricamento” specifici.

 

Una legislazione simile è stata sperimentata in Spagna e Germania nel 2014 ed è fallita – ma le parti opposte discutono su cosa ha portato esattamente al fallimento.

 

I filtri di upload non sono menzionati specificamente nella riforma, ma i siti commerciali e le app che consentono agli utenti di postare contenuti sono obbligati a impiegare i loro migliori sforzi per acquistare preventivamente licenze per contenuti che gli utenti possono caricare.

Si tratta di un compito praticamente impossibile.

 

La legge potrebbe filtrare grandi quantità di contenuti innocui dagli utenti, diminuendo enormemente la libertà di parola online.

 

La decisione finale del consiglio dell’UE è attualmente prevista per il 9 aprile, ma non è chiaro quando la riforma del copyright entrerà effettivamente in vigore.

Anche se non sembra che nulla possa fermare l’attuale versione della direttiva, sarà interessante vedere se influenzerà le prossime elezioni europee – dove i deputati che hanno votato oggi combatteranno per mantenere i loro seggi in Parlamento.

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